Su
basse frequenze di vitalità
trasmettono
l’Iliade,
e le gesta di Achille.
Fra
un’interruzione e l’altra
il grido acheo
sembra la pubblicità
di un detersivo:
così è più pulita l’epica, più bianca,
è più bello l’elmo di Ettore
pieno di polvere candida
al profumo di lavanda.
Dorme
il pomeriggio
di sottecchi
sbircia un topolino il gatto all’angolo
ma è pigro
e non lo caccia;
un comunicato conferma con secchezza
l’entrata a Troia delle truppe greche,
sembra volgere al termine
la lunga guerra
che ha sconvolto il Mediterraneo.
Mi
accorgo che nessuno piange più
Ifigenia.
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