Vivo nella dimora della folgore
e di vento sono
i miei pensieri.
Vorticano,
attraversano porte screziate,
sussurrano sfiorando arabeschi,
parole di lapislazuli
cieli turchesi
mosaici altissimi
i pilastri stellati che reggono
il mento di Dio.

Girano, turbini,
i miei pensieri,
trombe d’aria dell’Ultimo Giorno.
Sono il tremore terribile,
quello che scuote con folgore
e vento
l’Altissimo nella sua dimora.

Corrono
i miei pensieri
e sono liberi, parole
di strane lingue —
dimenticate.
Oppure silenzi
splendidi
frammenti turchese che infrangono
le volte infinite dei templi,
le stanze assordate, deserte
per il tacere di Dio.

 

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