La Serpe e il Mirto (1978) di Stefano Valente
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LA SERPE E IL MIRTO (1978) ovvero Il Tempo secondo Aguilar Mendes

Gli “ospiti” di una strana pensione di Roma. Epici bravacci che portano il terrore e il carnevale fin dentro il cuore del Brasile. Santi-teologi in bordelli della Terra del Fuoco. Un gatto di Oporto (?) e tre cani infernali. Antenati-Serpenti dall’altra parte del mondo. Le malinconie dolci di Lisbona…

Il tuffo nel mistero – fino al Mistero dei misteri – di Aguilar Mendes, studioso di letteratura portoghese, che dall’Argentina dei militari e dei desaparecidos è scaraventato negli “oscuri” vicoli di Roma, nel labirinto dei suoi enigmi, millenari e presenti.

L’azione prende il via proprio nella mattina cruciale del rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse: da qui in poi Aguilar Mendes verrà travolto dal girotondo del Tempo che, da quel giorno di piombo del 1978, lo condurrà avanti e indietro per i continenti, tra figure spettrali, complotti politici, segreti e amori.
Un romanzo a cavallo tra il Mystery e il Giallo esoterico…

http://www.parallelo45edizioni.it/prodotto/la-serpe-e-il-mirto/

Omniroma-EDITORIA, IN LIBRERIA IL GIALLO-MISTERY “LA SERPE E IL MIRTO” DI STEFANO VALENTE

(OMNIROMA) Roma, 19 DIC – È nelle librerie il nuovo volume di Stefano Valente. Il bilico tra il mistery e il giallo esoterico “La serpe e il mirto (1978) – ovvero il Tempo secondo Aguilar Mendes”. La vicenda che l’autore racconta ha tra i protagonisti gli “ospiti” di una strana pensione romana. Aguilar Mendes, studioso di letteratura, che dall’Argentina dei militari e dei desaparecidos è scaraventato negli “oscuri” vicoli di Roma, nel labirinto dei suoi enigmi, millenari e presenti. L’azione prende il via proprio nella mattina cruciale del rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse: da qui in poi Mendes, verrà travolto dal girotondo del tempo che, da quel giorno di piombo del 1978, lo condurrà avanti e indietro per i continenti, tra figure spettrali, complotti politici, segreti e amori. Nel 2013 l’autore ha vinto il premio “Linguaggi Neokulturali” con l’inedito “Di altre Metamorfosi”. Valente, nato a Roma nel 1963, fin da bambino respira e vive la cultura, la vera cultura, grazie principalmente al nonno paterno, Anton Pietro, al tempo professore ordinario all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove tiene la cattedra di Bianco e Nero, affiancato da assistenti in seguito protagonisti di rilievo come Consagra e altri, lo affascina e lo incoraggia nei primi esercizi di disegno. La passione di Stefano Valente per le arti e la cultura lo porta nell’adolescenza a studiare le lingue e la letteratura, grazie al padre Donatello, anch’egli persona poliedrica che lo sprona a coltivare la scrittura assecondando, contemporaneamente, l’inclinazione “familiare” che il giovane ha per il figurativo e la grafica in generale. Dopo gli studi classici, si laurea in glottologia.

 

[da 4 maggio 2014]


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