La 
          Serpe e il Mirto (1978)
          Ovvero il tempo secondo Aguilar Mendes
          di Laura Bassutti (Parliamo 
          di Libri)
        La 
          Trama
          Aguilar Mendes, cattedratico argentino, si ritrova a Roma il giorno 
          in cui viene rapito Aldo Moro. Il protagonista del romanzo, un uomo 
          mite e timido, ha lasciato alle sue spalle l’Argentina della dittatura 
          e dei desaparecidos. A Roma alloggia in una stravagante pensione, che 
          a volte sembra scomparire nel nulla, dove conoscerà personaggi 
          indimenticabili, verrà coinvolto in una peculiare storia d’amore 
          con una eterea e malinconica creatura che nasconde un passato dominato 
          da un tragico segreto e diffonde intorno a sé profumo di mirto. 
          Non solo, il protagonista vivrà eventi drammatici che si inseriscono 
          nell’ambito del terrorismo internazionale e le sue trame più 
          oscure, conoscerà lo spiritismo e i suoi adepti, si avvicinerà 
          a misteri insondabili ed eterni in un incrociarsi di vicende che si 
          snodano fra la labirintica Roma e la malinconica Lisbona, toccando spazi 
          reconditi o solo immaginati. 
        Recensione
          Un uomo schivo, spaesato, invischiato in vicende drammatiche e imprevedibili, 
          fino a trovarsi di fronte al Tempo e al suo eterno enigma, è 
          il protagonista di questo bel romanzo, ricco di simbolismo, che fonde 
          mistery e giallo esoterico.
          Nella trama, complessa e avvincente, si incrociano realtà e Mito, 
          la Storia con le sue grandi tragedie, i fatti quotidiani e privati della 
          vita dei diversi personaggi che pullulano intorno alla pensione Internazionale 
          di vicolo de’ Serpari, amori passati ma destinati a rivivere, 
          logge massoniche, sedute spiritiche, complotti, la Gnosi e Ireneo.
          Seguendo Aguilar Mendes arriviamo a sfiorare tematiche essenziali come 
          il Tempo (simbolizzato da Ouroboros la Serpe che si morde la coda) e 
          del suo costante, infinito rinnovarsi.
          Sarà il timido e sperduto cattedratico a coglierne lo spirito, 
          trovandone l’essenza e comprendendo la risposta al suo enigma, 
          soluzione di una semplicità quasi beffarda e che fa dell’uomo 
          “la misura di tutte le cose”.
          Non solo, arriveremo a comprendere che la Morte in definitiva potrà 
          sempre essere annullata, annientata, se avremo la sorte di incontrare 
          una creatura misteriosa e dolce, che profuma di mirto, la pianta sacra 
          a Venere e simbolo dell’amore.
          Il mirto e la serpe, in definitiva, nel loro simbolismo a volte contrapposto, 
          si compenetrano per darci una visione dell’eternità di 
          una Vita destinata a non spegnersi mai e a ripetersi costantemente.
          Come il Tempo, per l’appunto, che è sinonimo, immagine 
          di infinito.
          Scritto con una prosa elegante, accurata ed efficace, La serpe e 
          il mirto è un libro profondo, intenso, che affascina e incuriosisce 
          fino a conquistare completamente il lettore. sono libri che dovrebbero 
          essere letti comunque. Libri che hanno dentro tutto quello che può 
          servire al bagaglio di un viaggio nell’anima, nella storia misterica, 
          nel sogno, nei misteri osceni del potere, nel racconto magico che ci 
          permette di volare.