Riflessi pericolosi
di Andrea Bedetti

Apparentemente, un romanzo come altri che dipanano e affrontano, sotto varie chiavi di scrittura e di trama, il segreto della vita e il mistero della morte, con l'immancabile riferimento all’antico Egitto per arrivare, inevitabilmente, alle vicissitudini dei Templari, con l'aggiunta stavolta degli appartenenti della setta degli "Hashishiyyin", che praticano l'omicidio e il culto dell'hascisc, per proiettarsi al nostro presente attraverso intrighi politici ed economici.
Eppure, lo scrittore, pittore, studioso di medievalistica e di glottologia Stefano Valente è riuscito a ideare e a scrivere un ottimo thriller esoterico, intitolato "Lo specchio di Orfeo", denso di un sottile e pervadente eruditismo incanalato e concentrato attraverso il notissimo mito della discesa agli inferi da parte del semidio per liberare dal mondo delle ombre la promessa sposa Euridice.
Il romanzo (suddiviso attraverso capitoli che portano i nomi dei vari stadi di iniziazione alchemica) prende le mosse dalla morte, apparententemente accidentale, dello studioso di manoscritti antichi Carl Darmesteter, che precipita dal balcone di un albergo a Coimbra, in Portogallo,dove si trova per un convegno. Ma il suo allievo prediletto, Jonas Leustig, sospetta fin da subito che si tratti, invece, di un omicidio. Per averne conferma, Leustig cerca possibili indizi negli appunti del professore e nei files del suo computer. L'allievo, un brillantissimo filologo romanzo, scopre così che, poco prima della morte, Darmesteter si stava occupando di uno sconosciuto manoscritto medioevale, il quale nella usuale narrazione del mito di Orfeo nasconde qualcosa di oscuro, a cominciare dalla presenza di un misterioso specchio tenuto in mano dal semidio. Inoltre, le reticenze del proprietario e le indicazioni lasciate da Darmesteter porteranno, a poco a poco, Leustig a fare una scoperta sensazionale, che ovviamente non vogliamo svelare ai lettori. Leustig, però, non è il solo a conoscere la verità: qualcuno gli dà la caccia, ansioso di impossessarsi del suo segreto.
Un romanzo che unisce al ritmo narrativo sapiente e ben miscelato, anche squarci di cognizioni sapienziali, di esoterismo, di medievalistica, di glottologia e filologia che non mancheranno di appassionare i lettori, soprattutto quelli più curiosi, più attenti nel cercare una scrittura intelligente e bene orchestrata e non solo una lettura piacevole e dilettevole.

[da Recensioni di Libri — dicembre 2008]

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