IN LIBRERIA “SEI GIORNI” DI STEFANO VALENTE
di Accursio Soldano

Chi ha letto “Il barone dell’alba” ed è rimasto affascinato dalle avventure del giovane barone borbonico Francesco Antonio, alla lettura di questo nuovo romanzo “Sei giorni” (Graphofeel) si troverà spiazzato e catapultato in un’epoca completamente diversa. In questi sei giorni il viaggio non è nell’Italia del Mediterraneo, tra la Sicilia e Malta, e non si è alla ricerca di un enigmatico ritratto di donna ma racconta la fuga di due uomini dalla follia della pulizia etnica nella vecchia Jugoslavia (ma potrebbe essere un altro posto).

Un percorso costellato da dolore e distruzione in cui nessuno, ovviamente, è vincitore, ma tutti, alla fine, sono svuotati della propria identità. Compresi i due personaggi che cercano di sopravvivere alla morte spalla contro spalla, “il Gabro”, crudele e spietato e Jacopo “l’Educatino”, costretto a scrutare un volto oscuro della propria anima. Fino all’ultima verità.

Il file rouge che lega i due romanzi è il viaggio. Non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto psicologico, e se ne “Il barone dell’alba” la storia si fonde con l’immaginario, in questo nuovo romanzo di immaginario c’è solo la storia dei personaggi, mentre le reazioni, gli istinti primordiali che ne vengono fuori, l’andare oltre le regole è una conseguenza non romanzata.

Stefano Valente è un glottologo, e questo sicuramente lo avvantaggia nella scrittura, dove nulla è lasciato al caso e ogni singola frase è ponderata. Ne viene fuori un romanzo che seppur a volte risulta “potente nella narrazione” è piacevole nella lettura.

 

[da 21 novembre 2018]


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