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Il racconto è una scommessa difficile. In fondo ad ogni racconto c’è insieme un’incoscienza e una consapevolezza.


L’incoscienza di chi fa un salto nel vuoto.


La consapevolezza che si avranno appena pochi battiti cardiaci, due o tre respiri, e tutto sarà già finito, passato.


E tuttavia un racconto non può andarsene, finire — semplicemente.


Un racconto deve restarti dentro.

 

Questi sono alcuni racconti usciti, in tempi diversi, su riviste, letterarie e non, o in antologie (è il caso di Una nazione benedetta e di Girotondo di Giuda e della conchiglia, vincitori rispettivamente del premio « Mondolibro » edizione 1998 e 1999 — e poi pubblicati nelle raccolte Il silenzio azzurro e Occidente Sole, entrambe edite da Serarcangeli, Roma).

 

Coincidenze invisibili

La prossima luce

Dittico dell’ospedale « Durand »

L’esistenza di Melsedeph

Una nazione benedetta

Girotondo di Giuda e della conchiglia

L’ultimo sorriso

La magia nera sognata

Attimo fra due guerre

Sui fatti di Rosetta e del forestiero

La torre e il silenzio

La volta che Antonio sognò Cuba, e gli andava stretta

 

 

 

 

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